Brillo “Tipsy”
Illustrazioni di Violetta Viola
Eccovi la quarta parte del racconto
Tipsy
una lezione canina
Forse doveva conquistarlo con la pazienza, ma Lia era abituata all’affettuosità dei gatti che conquistava con poche moine e quindi la diffidenza del cane la indispose, le fece pensare di non essergli simpatica e decise di ricambiare Tipsy con la stessa moneta.
‘Ah sì? se è questo che vuoi…staremo a vedere!’ Non aveva nessuna intenzione di farsi accettare per forza, lei desiderava un cane che la ‘riconoscesse’ come lo spinone del canile, che fosse affettuoso ‘di natura’, che scodinzolasse e cercasse il contatto fisico, felice di stare al mondo, felice di stare con lei!
Svanita la superficiale simpatia iniziale, prese a considerare Tipsy con diffidenza. Gli offrì il cibo della scatoletta, gli mise il guinzaglio, lo portò a passeggio e ancora osservò quanto fosse asociale, aveva paura di qualunque movimento, sobbalzava per niente, un vero strazio. E lei che voleva un cagnolino anche come scusa per fare amicizia durante le passeggiate solitarie!
Alla sera lo chiuse fuori dalla stanza da letto e si infastidì al sentire che grattava la porta e guaiva per entrare. Protestava per essere escluso dopo aver mostrato avversione ai suoi contatti, il piccolo prepotente, voleva essere padrone in casa senza essere socievole.
La prova era fallita prima ancora di iniziare; avrebbe riportato Tipsy a Claudia entro un paio di giorni.
Il mattino seguente vide che Tipsy si era piazzato sulla parte del divano dove cadevano i raggi del sole, ma fuori dalla copertina morbida che gli aveva predisposto la sera prima e che il cane aveva mostrato di gradire perché vi si era subito accucciato sopra . Gli diede il cibo e lui ritornò sul divano sempre evitando accuratamente la copertina. Lia incuriosita si avvicinò e cercando di sistemarla per bene scoprì con orrore che era zuppa. Tipsy aveva fatto la pipì sulla coperta e adesso si teneva all’asciutto, il furbacchione!
Con tutto che si era premurata di portarlo a passeggio anche perché facesse i suoi bisogni, che lui aveva fatto! Non c’erano dubbi, era un dispetto per averlo lasciato fuori dalla camera da letto.
Greta vive il suo mondo in un film
Greta vive una favola e tutto quello che non fa parte del suo mondo è squallido e sporco.
Esistono delle realtà del vivere quotidiano.
Il suo amore non è rivolto che a se, bistrattista di natura.
Ma noi ammiriamo ciò che è senza pensare senza giudicare … almeno questa volta.
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Leggendo il mio blog capirete di quanto mi diverto nel riportare frasi o poesie dei miei artisti preferiti.
Nel mio libro invece mi diverto con rispetto e anche ammirazione prendo in giro personaggi troppo sensibili Mio Padre, troppo insensibili Mia Madre, troppo sottomessi la Mia Matrigna, troppo logici Mia sorella, troppo belli Mio marito troppo …. bistrattisti /bistrattati come me.
A proposito NON SORRIDETE GLI SPARI SOPRA SONO PER VOI
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