Eccovi la prima parte del racconto
Tipsy
una lezione canina
Lia viveva da sola e decise di regalarsi un cagnolino.
Quando si è una donna anziana, non è una cosa allegra andarsene a spasso sola e senza meta, la solitudine fa tristezza e lei non voleva sentirsi compatita.
Con un cagnolino come compagnia sarebbe stata un’altra cosa.
Così chiese aiuto alla figlia Nina, e andò con lei a visitare un canile. Proprio quel giorno Nina doveva incontrarsi con Claudia, una ragazza che si occupava di cani randagi e non, e di collocarli.
Recentemente aveva già consegnato a Nina un prezioso e pretenzioso – secondo Lia – chihuahua, e sembrava prendere il suo lavoro di consulenza molto sul serio.
Arrivarono al canile, posto in una zona periferica in mezzo alla campagna. Era la prima volta che Lia ne visitava uno.
Fu accolta da una terribile puzza animalesca che la giornata estiva molto calda acuiva, e fu sconcertata dalla squallida sistemazione tutta cemento e gabbie di quelle povere bestie.
C’era da aspettarselo, era un canile pubblico che non disponeva di grandi mezzi, purtroppo.
Al loro avvicinarsi si scatenò un abbaiare forsennato. Corpi scuri di molossi con le fauci tremolanti spalancate si avventavano contro le reti che li contenevano, occhi iniettati di sangue roteavano, sembravano furiosi….